Resoconto del 21 marzo 2019
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Dopo l’approvazione all’unanimità del verbale della seduta precedente, il Presidente passa alle comunicazioni, riferendo che nella seduta della Giunta del 20 marzo sono stati nominati quali nuovi consiglieri di amministrazione della Fondazione CRUI i Rettori Mancarella e Morzenti Pellegrini (in sostituzione dei Rettori Carpinelli e Rizzuto), che vanno ad affiancare i Rettori De Toni, Resta e Puglisi.
Situazione legislativa e provvedimenti in corso - Il Presidente riferisce che lo scorso 8 marzo è stato pubblicato il Decreto Ministeriale relativo al Piano Straordinario 2019 per il reclutamento ricercatori di cui all’articolo 24, comma 3, lettera b) della Legge 240/2010.
Documento del MIUR sul tema della valutazione dell'università e della ricerca - Dopo ampia ed approfondita discussione l’Assemblea approva il seguente parere da inviare al MIUR:
“Il documento del Direttore del Dipartimento Università del MIUR è importante e tempestivo ed invita, sulla base di un’analisi in larga parte condivisibile, ad una riflessione sulla esperienza di valutazione sistemica da parte dell’Agenzia di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR), e su eventuali modifiche delle politiche e procedure finora implementate. Appare del tutto condivisibile l’osservazione che il sistema universitario ha compiuto nel decennio scorso una transizione completa da un sistema di autonomia senza valutazione (“autonomia irresponsabile”) ad una autonomia regolata da una valutazione estremamente puntuale e rigorosa, come raramente riscontrabile negli altri settori della pubblica amministrazione o nei sistemi universi-tari internazionali (“autonomia ipernormata ed ipercontrollata”). È quindi sicuramente giunto il momento di alleviare il peso di un numero troppo elevato di adempimenti in continua evoluzione, liberando tempo ed energie del personale universitario per le loro funzioni primarie (didattica e ricerca). Da questa “autonomia autenticamente responsabile” guadagneranno la produttività delle università e la soddisfazione ed il benessere di docenti e personale.
Punto di partenza di questo ripensamento non può che essere la con-siderazione, che emerge con chiarezza dal documento, che l’attività dell’ANVUR quale organismo di valutazione terzo, indipendente dal decisore politico e dai valutati, con criteri metodologicamente fondati e coerenti con quelli impiegati dagli analoghi organismi internazionali, ha rafforzato le attività di ricerca di tutti gli atenei e la credibilità internazionale del sistema italiano della ricerca. L’auspicabile miglioramento del sistema di valutazione, sulla base dell’esperienza pregressa e degli obiettivi strategici del ministero, non deve mettere in dubbio la centralità nella valutazione di un’agenzia che ha complessivamente agito con serietà, competenza ed indipendenza.
Sistema di governo di ricerca e innovazione
Punto centrale del documento è la proposta di una politica forte e coordinata a supporto della ricerca scientifica, con l’obiettivo di far crescere un sistema economico basato su beni e servizi ad alto contenuto di conoscenza ed innovazione (knowledge-based economy). Il sottofinanziamento della ricerca, associato ad una frammentazione del sistema di finanziamento tra Ministeri diversi e linee di intervento plurime (secondo l’assioma citato nel documento “ti dò poco e ti chiedo poco”), rappresenta un handicap gravissimo nei confronti dei maggiori paesi europei, dove politiche chiare ed efficaci di R&D hanno rappresentato una spinta propulsiva fortissima alla crescita delle rispettive economie.
Una politica coordinata tra i numerosi ministeri interessati, con un livello di finanziamento fortemente accresciuto, rappresenterebbe finalmente un punto di svolta nel policy-making della ricerca, permettendo nel contempo di sostenere la ricerca di base (“curiosity-driven”), moto-re delle grandi innovazioni, e delineare obiettivi per la ricerca applicata (“strategica”) coerenti con le politiche di sviluppo economico del Paese. Ci sentiamo di sostenere con forza questa visione, auspicandone la rapida implementazione ed offrendo piena ed immediata collabora-zione per una riflessione operativa su questo tema.
Ambiti e limiti della valutazione
Valutazione ex-ante, in itinere ed ex-post. Il documento ravvisa la criticità dell’assunzione, da parte dell’ANVUR, sia della funzione della valutazione dei risultati (ex-post), che quella dei requisiti per l’accreditamento (ex-ante). Ciò sembra costituire un appesantimento gestionale delle attività dell’ANVUR, ed una eccessiva delega alla medesima agenzia dell’intera funzione di controllo. Tuttavia, le procedure di accreditamento prevedono sia la verifica di informazioni quantitative disponibili nelle banche date ministeriali che la valutazione di requisiti di qualità che promuovono il miglioramento della didattica erogata nei corsi di studio. Quest’ultima attività, di pertinenza dell’ANVUR, ha un ruolo fondamentale nel processo di assicurazione esterna della qualità delle sedi e corsi di studio come delineato nel nuovo modello AVA, recentemente rivisto ed adottato con il DM del 7 gennaio 2019. L’effettiva attuazione dei processi di assicurazione della qualità con-sente alle istituzioni europee della formazione superiore di dimostrare la loro qualità e di accrescere la loro trasparenza, contribuendo così alla fiducia reciproca e consentendo un più facile riconoscimento dei titoli di studio. La possibile alternativa attribuzione al Ministero delle procedure di accreditamento non sarebbe in linea con la necessità di indipendenza per gli enti valutatori (secondo gli European Standards and Guidelines for Quality Assurance in the European Higher Educa-tion Area, ESG2015).
Oggetto della valutazione. Oggetto della valutazione sono gli Atenei e non il singolo docente, ed è quindi a questo ambito che devono sempre essere riportate le valutazioni dei prodotti della ricerca da parte dell’ANVUR. La valutazione deve essere fondata sul valore scientifico, indipendentemente da fattori estranei o di contesto, come ad esempio la condizione socio-economica del territorio. I fattori di contesto possono influire sulle applicazioni della valutazione, quali le politiche di finanziamento, che non sono certamente di pertinenza della Agenzia di valutazione ma sono decisione politica del Ministero.
Criteri della valutazione
Il tema riprende indubbie criticità dei sistemi di valutazione della produttività scientifica, rilevati anche in ambito internazionale e sicura-mente evidenti nel sistema italiano. Si pensi non solo alla “adozione dell’inattivo”, citata dal documento, o alla difficoltà di utilizzare parametri oggettivi e/o numerici nelle aree non bibliometriche, ma anche a considerazioni opportunistiche che possono portare i docenti a privilegiare ricerche ad esito “sicuro” a studi più rilevanti e complessi, che possono richiedere tempi più lunghi o avere risultato negativo. Consapevoli del fatto che non esiste un sistema perfetto di valutazione delle università e nel contempo della irrinunciabilità dei criteri bibliometrici nelle aree dove questi sono applicabili, la strutturazione del sistema di valutazione deve innestarsi su un confronto continuo con gli standard adottati a livello internazionale.
Può essere opportuna anzi una riflessione condivisa con altre esperienze internazionali, portatrici di best practice consolidate, anche promuovendo una revisione critica congiunta delle diverse esperienze. Un’iniziativa italiana in questo campo sarebbe un segno importante della volontà politica di non abbandona-re, anzi di rafforzare la valutazione quale cardine della crescita del sistema universitario.
Analogamente, sul tema, del tutto condivisibile, della valorizzazione della interdisciplinarietà, ci si può riferire all’esperienza europea della valutazione dei progetti Horizon 2020 e dei ricercatori valutati dall’European Research Council. Va notato che un sistema di valuta-zione che contestualizza in modo prevalente i risultati ottenuti nella griglia rigida dei settori scientifico-disciplinari non facilita certamente l’interdisciplinarietà. Occorre inoltre giungere finalmente all’identificazione di indirizzi e procedure per la valutazione della terza missione, quale impatto concreto delle università sul territorio. In questo ambito, l’ultima VQR ha condotto una prima interessante valuta-zione, sia pur limitata agli aspetti di trasferimento tecnologico.
Un obiettivo di fondamentale importanza indicato dal documento, infine, è la semplificazione dei processi di valutazione e monitoraggio periodico, sia nella fase di compilazione, sia in quella di analisi e rendicontazione, condizione necessaria per permettere agli Atenei di adottare in tempi rapidi le necessarie azioni di miglioramento. Come già premesso, la semplificazione e il risparmio di tempo associato sono attesi dalle comunità accademiche, su cui grava da anni una continua richiesta di dati sempre più complessi ed indaginosi. In ogni caso, tuttavia, i parametri numerici, dove disponibili, sono supporti irrinunciabili, anche se non unici, dei processi di valutazione. È fondamentale che i criteri di valutazione siano definiti prima del processo valutativo e man-tenuti stabili per un tempo sufficiente a valutarne l’efficacia e, contemporaneamente permettere di seguire nel tempo l’evoluzione della qualità della ricerca svolta dalle strutture.
Infine, appare fondamentale mantenere il principio della blind peer re-view, soprattutto nella attribuzione di fondi, mantenendo gli standard di riferimento internazionali.
Si evidenzia, infine, che sulle problematiche attinenti alla valutazione della ricerca e della produttività scientifica appare imprescindibile il periodico confronto con la comunità accademica di riferimento nazionale ed internazionale. Tale confronto dovrebbe realizzarsi anche mediante un’opportuna condivisione delle metodologie da impiegare con le Accademie e le Società Scientifiche accreditate presso l’Agenzia Nazionale di valutazione, e dal confronto con le agenzie di valutazione internazionali.
Struttura dell’agenzia di valutazione
Al fine di garantire qualità, trasparenza, equità ed imparzialità, in accordo ai principi della European Association for Quality Assurance in Higher Education (ENQA), appare necessario che il disegno istituzionale del decisore politico per la struttura organizzativa dell’Agenzia risponda a tre principi:
- Una procedura trasparente e basata sul merito per la nomina del governo dell’Agenzia, con una selezione di profili di eccellenza da par-te di una commissione di livello internazionale indipendente, nominata dal MIUR
- Definizione chiara delle finalità e dei compiti affidati all’agenzia di va-lutazione
- Garanzia dell’indipendenza dell’agenzia nel suo operato, ed in parti-colare nell’individuazione delle migliori metodologie su scala internazionale capaci di rilevare con obiettività e trasparenza il grado di raggiungimento degli obiettivi didattici e scientifici definiti dal Ministero e di competitività internazionale dell’Accademia Italiana.”
Varie, eventuali e sopraggiunte - Il Rettore Tira informa che il prossimo 12 giugno l’Università degli Studi di Brescia ospiterà la Giornata Nazionale sul Dottorato di Ricerca, promossa e organizzata con il patrocinio dalla CRUI, dedicata a offrire un’occasione di approfondimento e confronto sulla situazione e le prospettive del Dottorato di Ricerca in Italia.