Resoconto del 18 febbraio 2021

Resoconto del 18 febbraio 2021

Dopo l’approvazione all’unanimità del verbale della seduta precedente, il Presidente passa alle comunicazioni, informando che la Giunta eletto quale Vicepresidente - in rappresentanza delle università non statali - il Rettore Calabrò, al quale l’Assemblea formula calorose felicitazioni.
Il Presidente dà la parola al nuovo Ministro dell’Università e della Ricerca, Prof.ssa Cristina Messa, che rivolge in via telematica un breve saluto ai Rettori, formulando l’auspicio di una proficua e fruttuosa collaborazione.
 
Situazione normativa e provvedimenti in corso - Il Presidente riferisce relativamente al piano vaccinale COVID-19 per il personale universitario. A tale riguardo tutte le università sono state sollecitate dal MUR alla verifica e validazione dei dati relativi a: 
- personale docente e ai ricercatori, compresi i titolari di assegni di ricerca; 
- docenti a contratto cui è stato affidato un insegnamento nell’a.a. 2020/2021; 
- personale non docente che presta servizio presso l’Ateneo.
 
Programmazione triennale - Dopo ampia ed approfondita discussione l’Assemblea dà mandato al Presidente di predisporre il seguente parere riguardante “le linee generali di indirizzo della programmazione delle università 2019-2021 e indicatori per la valutazione dei risultati (attuazione dell’art. 1-ter, commi 1 e 2, del D.L. 31 gennaio 2005, n.7, convertito dalla L. 31/03/2005, n.43)”, da inviare al MUR:
“In riferimento alla nota di codesto Ministero del 9.02.2021, prot. n.1907, relativa all’oggetto, l’Assemblea della CRUI riunita in via telematica il 18 febbraio 2021 ha analizzato approfonditamente il documento ricevuto. Molte delle proposte di modifica che seguono sono guidate dall’obiettivo generale del creare al sistema universitario le minori perturbazioni possibili in un momento storico così delicato.
Di seguito si riportano le proposte di modifica con una sintetica motivazione di ognuna di esse:
Art.4 – Programmi d’ateneo – obiettivi B ed E
• Al comma 1: per quanto riguarda la ripartizione tra la quota base e la quota premiale si suggerisce di sostituire la ripartizione 65%-35% con quella 70 % – 30 % in analogia a quanto utilizzato per la ripartizione del FFO;
• Al comma 3: ripartire la quota del 35% (ovvero 30%) in proporzione alla quota premiale, tenendone conto ai fini del calcolo delle quote di salvaguardia (perequativo), come previsto nel comma 2. Si suggerisce cioè per tale quota di applicare le stesse logiche utilizzate per il calcolo del FFO;
• Se la modifica al comma 3 viene accettata, includere gli obiettivi B ed E tra quelli previsti per i programmi di Ateneo, art 3 comma 1. Tale soluzione semplificherebbe la programmazione degli Atenei richiedendo un unico atto programmatorio e non due atti distinti su due diversi insiemi di obiettivi.
Art.6 – Quota premiale, qualità del sistema universitario e riduzione dei divari
In vista della prima applicazione delle misure legate alla “formazione della ricerca” (lettera b) e all’attività di valorizzazione della ricerca (lettera c) si propone di ridurre l’impatto delle due nuove voci: 
• Comma 2, lettera a): aumentare il peso a 90%
• Comma 2, lettera b): ridurre il peso al 5%
• Coma 2, lettera c): ridurre il peso al 5%.
Si segnala inoltre che l’affermazione “Allo scopo di tenere conto delle dimensioni degli Atenei per i profili di qualità di cui alle lettere a) e b) si fa riferimento al numero massimo complessivo dei prodotti attesi dai soggetti considerati nel relativo profilo. Il profilo di qualità di cui alla lettera c) viene ponderato con il numero di prodotti della ricerca conferiti come già previsto dall’art. 1, co. 4, del d.m. n. 444/2020” non chiarisce la modalità di utilizzo dei dati della VQR lasciando una incertezza sul riferimento al numero massimo complessivo dei prodotti attesi rispetto alle esenzioni stabilite dal bando.
Allegato 1: Voci di riferimento e percentuali del finanziamento statale
• Eliminare il secondo capoverso che prelude alla modifica del costo standard, (qui riportato per completezza «Il modello del costo standard per il triennio 2021-2023, in sostituzione di quello adottato con il decreto del 5 agosto 2018, n. 585, viene definito con apposito decreto, sentiti la CRUI e l’ANVUR»). In alternativa è possibile stabilire che per il triennio 2021-2023 sia applicato il costo standard attualmente adottato.
Tale richiesta discende dalla premessa a tale parere: in questo periodo la CRUI auspica per quanto possibile stabilità dei criteri con cui vengono distribuite le risorse.
 
Allegato 2: Indicatori per la valutazione dei risultati
• Obiettivo E a): reintrodurre anche gli RTDb, come nella versione attuale, per garantire continuità.
Il cambio penalizzerebbe gli Atenei che in questi anni hanno investito su figure importanti per la crescita del sistema universitario quali gli RTDb. Escludendoli, l’indicatore sembra incentivare il precariato e non fa emergere gli sforzi degli Atenei che commisurano l’ingresso di RTD a) alle reali possibilità di carriera dei ricercatori.
Allegato 3: Indicatori e criteri di riparto delle risorse disponibili per il fondo giovani, il piano lauree scientifiche e i piani per l’orientamento e il tutorato.
• Mantenere le percentuali attuali (70, 15, 10, 5), in quanto i fondi che arrivano quest’anno alimenteranno la mobilità internazionale del prossimo anno che si auspica torni alla normalità. In merito ai criteri di riparto della mobilità internazionale, per il 2021 e il 2022 si suggerisce di utilizzare i dati del 2019 per l’evidente inutilizzabilità di quelli del 2020.
Tale richiesta discende dalla volontà di tenere vivo nei riguardi degli studenti il messaggio di incentivazione della mobilità internazionale. I fondi del 2021 alimenteranno la mobilità 2022 che si ritiene debba ritornare ad essere rilevante e strategica per il sistema.
Allegato 4: Linee di indirizzo sulla programmazione delle università relativa all’accreditamento di corsi e sedi
• A. Corsi di studio convenzionali e a distanza. Inserire anche la lettera d) (Corsi di studio integralmente a distanza) nella frase «Ai fini dell’accreditamento dei corsi di tipologia a), b) e c) tutte le Università sono tenute ad acquisire preventivamente il parere favorevole del Comitato regionale». Si ritiene infatti opportuno che i Comitati regionali abbiano una visibilità completa dell’offerta didattica degli Atenei della regione, anche per quanto riguarda i corsi completamente a distanza.
• D. Sedi universitarie all’estero. Eliminare la frase: “i costi relativi ad acquisizione e funzionamento delle strutture non possono essere posti a carico dei trasferimenti ministeriali”, se si vogliono incentivare politiche internazionali.
Si vuole infine sottolineare come l’articolata pluralità del sistema universitario italiano (Università statali e Università non statali) richiede una attenta e articolata ponderazione degli interventi strategici da destinare alle infrastrutture della conoscenza e della ricerca che sostengono paritariamente tutte le articolazioni del sistema. Soprattutto ora in vista del programma next generation EU in fase di emissione. In particolare, è necessario parametrare gli interventi – con equilibrio e gradualità, senza distinzione di tipologie giuridiche – alla qualità e al merito, nonché alla efficacia e all’incisività dei risultati attesi dal Sistema Paese e conseguiti nei diversi ambiti professionali, con particolare attenzione al capitale umano messo validamente in circolazione nel sistema produttivo.”
 
Aggiornamento attività del Gruppo di lavoro sui ranking accademici - Interviene alla seduta il Prof. Giulio Vidotto (Coordinatore Commissione Ranking Università di Padova), coordinatore – insieme al Prof. Mirko Degli Esposti (Prorettore Vicario dell’Università di Bologna) - del Gruppo di Lavoro CRUI sui ranking accademici per un’illustrazione delle attività svolte dal GdL istituito nell’ottobre 2017 per il perseguimento dei seguenti obiettivi:
· aumentare il numero di atenei italiani presenti nelle classifiche internazionali;
· migliorare il piazzamento degli atenei nazionali nei ranking, nella consapevolezza tuttavia che ciò dipende anche dalle prestazioni di tutti gli atenei che entrano in classifica;
· coordinare la comunicazione verso organismi politici e media nazionali all’uscita delle principali classifiche globali;
· elaborare linee guida (Country How To) per il conferimento di dati ai ranking ritenuti prioritari;
· proporre, in modo ufficiale e con un’unica voce, eventuali integrazioni e modifiche metodologiche ai gestori dei ranking.

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