Resoconto del 25 giugno 2020
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Dopo l’approvazione all’unanimità del verbale della seduta precedente, il Presidente passa alle comunicazioni, informando che nel mese di luglio il MUR trasmetterà alla CRUI, per i previsti pareri di competenza, lo schema di decreto sui criteri di distribuzione del FFO e lo schema di decreto sui punti organico.
Situazione normativa e provvedimenti in corso – Dopo ampia ed approfondita discussione l’Assemblea approva il seguente documento relativo alle modalità di ripresa delle attività didattiche anno accademico 2020/2021 nelle università:
“Il presente documento riguarda la modalità di svolgimento delle attività didattiche delle università, per il primo semestre dell’anno accademico 2020/2021, secondo quanto previsto dalla nota del Ministero dell’Università e della Ricerca del 4 maggio 2020. Esso prevede le principali misure per l’erogazione della didattica nelle aule universitarie in condizioni di sicurezza.
Le azioni suggerite in questo documento si basano su uno scenario plausibile per il primo semestre del prossimo anno accademico, presupponendo il protrarsi della pandemia a livello globale e nuovi episodi di contagio a livello locale in autunno-inverno. Escludiamo quindi sia scenari più positivi, con la scomparsa della pandemia a livello globale, per i quali sarebbe agevole ripristinare le prassi finora in uso, sia scenari più negativi, con la riproposizione del lock-down di marzo-maggio, che implicherebbero il blocco dei flussi in ingresso, rendendo vana qualsiasi azione da parte degli attori coinvolti nelle procedure di accoglienza. Si propongono, quindi, azioni e riflessioni da attuare.
PREMESSA
Il periodo di emergenza sanitaria connessa alla pandemia da SARS-CoV-2 ha portato alla necessità di adottare importanti azioni contenitive che hanno richiesto la sospensione temporanea di numerose attività.
Tra i primi interventi adottati, con il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 04 marzo 2020 “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale, sono stati sospesi i servizi educativi per l'infanzia di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore […], ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza.
Le Università hanno prontamente reagito con forza straordinaria al periodo di lockdown attivandosi sin da subito ad erogare lezioni, esami e sessioni di laurea in modalità telematica. Si è trattato di una risposta immediata che ha richiesto agli Atenei uno sforzo incredibile di riorganizzazione dell’intera didattica. In tutto il territorio nazionale migliaia di insegnamenti del secondo semestre sono stati erogati in modalità telematica permettendo agli studenti di procedere con i propri studi e di non rallentare le loro carriere. L’Università non si è di fatto mai fermata: non solo le lezioni online, ma anche gli esami sono stati erogati in modalità telematica, così come le sessioni di laurea. Dal computer di casa in questi mesi, gli studenti hanno “frequentato le lezioni”, sostenuto esami e si sono laureati.
Dal 23 marzo 2020 il sistema di sorveglianza integrato COVID-19 coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha iniziato a registrare dapprima una stabilizzazione ed in seguito una diminuzione dei nuovi casi di COVID-19 diagnosticati in coerenza con quanto registrato dal sistema di sorveglianza aggregato coordinato dal Ministero della Salute e dalla Protezione Civile.
Nel rispetto delle indicazioni che perverranno dalle autorità sanitarie e in linea con la nota ministeriale del 4/05/2020 le università stanno progettando la ripresa per il primo semestre del prossimo anno accademico e comunque fino a quando perdureranno misure restrittive legate all’emergenza.
Ove possibile, la didattica verrà erogata contemporaneamente sia in presenza sia online, delineando una didattica mista che possa essere fruita nelle aule universitarie ma al contempo anche a distanza. È una scelta che non solo denota l’impegno alla riapertura volta a sottolineare l’importanza dell’Università come luogo di ricerca, di scambio e di arricchimento culturale, ma al contempo ne salvaguarda l’inclusione. Tutti gli studenti e le studentesse avranno la possibilità di seguire le lezioni anche se non potranno essere presenti fisicamente negli atenei, ad esempio i numerosi studenti internazionali che per motivi di mobilità non riusciranno ad arrivare per l’inizio del semestre, così come i tanti studenti extraregionali, e gli studenti con particolari patologie per i
quali si sconsiglia la ripresa delle attività in presenza. La modalità online permetterà inoltre di ridurre la numerosità degli studenti e delle studentesse presenti nelle aule in modo da salvaguardare il distanziamento di sicurezza imposto dalle norme sanitarie. Gli studenti potranno seguire i corsi interamente online o in presenza, e nel caso di classi numerose in modalità mista, si potranno organizzare sistemi di turnazione.
Le Università si stanno organizzando al fine di garantire in presenza tutte le attività laboratoriali, le esercitazioni e le attività esperienziali, parte integrante e imprescindibile di una formazione di qualità, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza. In questi mesi le Università stanno investendo risorse per l’adeguamento di tutte le strutture tecnologiche delle aule al fine di permettere una didattica online di qualità.
IPOTESI DI RIMODULAZIONE DELLE MISURE CONTENITIVE NELL’UNIVERSITA’
Anche per le attività universitarie, pur in presenza di specificità di contesto, restano validi i principi cardine che hanno caratterizzato le scelte e gli indirizzi tecnici quali:
1. il distanziamento sociale
2. la rigorosa igiene delle mani, personale e degli ambienti;
3. la capacità di controllo e risposta dei servizi sanitari della sanità pubblica territoriale e ospedaliera.
È necessario quindi prevedere specifiche misure di sistema, organizzative, di prevenzione e protezione, igieniche e comunicative declinate nello specifico contesto delle Università, tenendo presente i criteri già individuati dal CTS per i protocolli di settore, anche facendo riferimento ai documenti di indirizzo prodotti da ISS e INAIL, ovvero:
1. Il rischio di aggregazione e affollamento e la possibilità di prevenirlo in maniera efficace nelle singole realtà e nell'accesso a queste;
2. La prossimità delle persone (es. studenti, docenti, personale ecc.) rispetto a contesti statici (es. persone tutte ferme in postazioni fisse), dinamici (persone in movimento) o misti (contemporanea presenza di persone in posizioni fisse e di altre in movimento);
3. Raccomandazione di mantenere l’uso della mascherina;
4. Il rischio connesso alle principali vie di trasmissione (droplet e contatto) in particolare alle contaminazioni da droplet in relazione alle superfici di contatto;
5. La concreta possibilità di accedere alla frequente ed efficace igiene delle mani;
6. L'adeguata aereazione negli ambienti al chiuso;
7. L'adeguata pulizia ed igienizzazione degli ambienti e delle superfici;
8. La disponibilità di una efficace informazione e comunicazione;
9. La capacità di promuovere, monitorare e controllare l'adozione delle misure definendo i conseguenti ruoli.
MISURE ORGANIZZATIVE DI PREVENZIONE E DI PROTEZIONE PER L’ESERCIZIO DELL’ATTIVITA’ DIDATTICA IN PRESENZA
1. AULE. Le aule universitarie sono di molteplici tipologie, spesso all’interno di edifici storici, e in genere sono caratterizzate da “sedute fisse”, con distanze non modificabili sia lateralmente che longitudinalmente (comune è la conformazione a gradoni o anfiteatro). Solo in pochi casi, quindi, le postazioni individuali possono essere collocate a distanze predefinite, la cui applicazione può quindi portare a drastiche riduzioni di agibilità delle aule, superiori in molti casi al 70% delle capienze previste. Al fine quindi di utilizzare con efficacia sufficiente le aule universitarie, occorre introdurre un grado di flessibilità nella definizione della distanza minima prevista, prevedendo nel contempo l’uso obbligatorio delle mascherine per tutto il tempo di permanenza nelle strutture didattiche. Nelle aule con posizionamento libero delle sedute degli studenti, le postazioni devono essere collocate alla distanza minima di 1 m. Nelle aule con postazioni fisse è opportuno identificare le postazioni utilizzabili prevedendo una distanza media tra le stesse non inferiore a 1 metro e/o riducendo la capienza finale dell’aula di almeno il 50%. Alle aule, ed agli spazi universitari aperti agli studenti, si applicano procedure di sanificazione quotidiane, secondo le indicazioni dell’ISS previste nella Circolare del Ministero della Salute “Indicazioni per l’attuazione di misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2 attraverso procedure di sanificazione di strutture non sanitarie (superfici, ambienti interni) e abbigliamento” in particolare nella sezione Attività di sanificazione in ambiente chiuso. Nelle aule deve essere inoltre previsto frequente ricambio d’aria (ad esempio prevendendo apertura delle finestre ad ogni cambio di lezione, e comunque non meno di 2 volte al giorno). In ogni aula, e negli spazi comuni, deve essere disponibile un dispensatore di soluzione igienizzante idroalcolica per permettere l’igiene delle mani all’ingresso in aula, favorendo comunque in via prioritaria il lavaggio delle mani con acqua e sapone neutro.
2. SPAZI COMUNI E FLUSSI. Per ogni complesso didattico, devono essere valutati i flussi di entrata ed uscita, gli spostamenti interni, le caratteristiche degli spazi comuni, ecc. e devono essere messe in atto le misure più efficaci per prevenire assembramenti al di fuori delle lezioni in aula. In particolare, è necessario programmare flussi ordinati di studenti, attraverso la predisposizione di vie di ingresso ed uscita definite ed indicate attraverso esplicita cartellonistica, definire capienza e modalità di utilizzo di aree e servizi comuni e, qualora necessario, predisporre orari di inizio delle lezioni non simultanei per permettere flussi di studenti sfalsati temporalmente.
MISURE SPECIFICHE PER I LAVORATORI (DOCENTI, PERSONALE TECNICO, AMMINISTRATIVO E DI RICERCA)
In riferimento all’adozione di misure specifiche per i lavoratori coinvolti nell’erogazione dell’attività didattica in presenza, nell’ottica del contenimento del contagio da SARS-CoV-2 e di tutela dei lavoratori “fragili”, si rimanda a quanto indicato nel protocollo di accordo per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici in ordine all’emergenza sanitaria da “Covid19” del 3 aprile 2020 e nell’art. 83 del Decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”.
INDICAZIONI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE
È necessario predisporre iniziative di informazione sulle misure di prevenzione e protezione adottate: le Università assicureranno adeguata comunicazione, agli studenti, al personale docente e al personale tecnico amministrativo in modalità telematica (siti web, comunicazioni via mail, webinar dedicati, ecc.).
Verrà predisposta una cartellonistica, chiara e ben visibile che aiuti nella gestione dei flussi in entrata e in uscita e renda evidenti le misura di sicurezza necessarie.
LE CINQUE REGOLE PER IL RIENTRO NELLE AULE UNIVERSITARIE IN SICUREZZA
1. Se hai sintomi di infezioni respiratorie acute (febbre, tosse, raffreddore), NON venire all’Università. All’ingresso dell’Università NON è necessaria la rilevazione della temperatura corporea. Pertanto, si rimanda alla responsabilità individuale rispetto al proprio stato di salute.
2. Quando sei negli spazi comuni Universitari (aule, laboratori, spazi comuni ecc) indossa sempre una mascherina per la protezione del naso e della bocca.
3. Segui le indicazioni riportate sulla cartellonistica.
4. Nelle aule siediti solo nelle sedute permesse (saranno evidenziate da appositi segnali), evita gli assembramenti (soprattutto in entrata e uscita) e il contatto fisico.
5. Lava frequentemente le mani o usa gli appositi dispenser di soluzioni igienizzanti per tenerle pulite; evita di toccarti il viso e la mascherina.”
Varie ed eventuali - Relativamente al V ciclo di sostegno, l’Assemblea approvata la seguente mozione da trasmettere al MUR:
“Recentemente è stato inserito all’interno del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22, convertito in Legge in GU del 06 giugno 2020, il seguente comma:
Art. 2 comma 08. Ai fini dell'accesso ai percorsi per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno previsti dal regolamento di cui al decreto del Ministro dell'istruzione, dell’università e della ricerca 10 settembre 2010, n. 249, in riconoscimento dell'esperienza specifica maturata, a decorrere dal V ciclo i soggetti che nei dieci anni scolastici precedenti hanno svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, valutabili come tali ai sensi dell'articolo 11, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n. 124, sullo specifico posto di sostegno del grado cui si riferisce la procedura, accedono direttamente alle prove scritte.
Tale comma genera la necessità di una rivisitazione dell’intero regolamento di cui al sopra citato DM 249, in quanto nascono numerose problematiche che devono essere definite quanto prima.
Ad esempio, vengono a mancare sia le modalità con cui valutare il punteggio degli esentati, sia l’identificazione del numero di partecipanti alle prove preselettive da ammettere alle successive fasi concorsuali, così come andrebbe valutato se e come modificare le prove successive non più rivolte ad un numero di persone noto (il doppio dei posti disponibili), bensì rivolte ad un numero di candidati dipendenti anche dal numero degli esentati.
Dando la disponibilità della CRUI a collaborare all’individuazioni delle soluzioni migliori e compatibili con la particolare situazione degli Atenei, si chiede di procedere quanto prima essendo i bandi per gli aspiranti partecipanti aperti ed i candidati in attesa urgente di chiarimenti.”