Resoconto del 20 settembre 2018
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Dopo l’approvazione all’unanimità del verbale della seduta precedente, il Presidente passa alle comunicazioni, riferendo che la prossima seduta dell’Assemblea CRUI si terrà giovedì 18 ottobre alle 10,30 presso l’Università di Bari, in occasione del Convegno CRUI-GEO.
Situazione legislativa e provvedimenti in corso - Il Presidente riferisce che sono in via di pubblicazione sul sito del MIUR i decreti ministeriali del nuovo costo standard e dell’FFO 2018, con i quali sono stati definiti i criteri di riparto e le assegnazioni 2018 alle università statali.
Varie, eventuali e sopraggiunte - In relazione alla formazione dei medici e alle Scuole di specializzazione di area medica, l’Assemblea approva la seguente mozione:
“La Conferenza dei Rettori delle Università italiane, riunitasi in Pisa il 20/09/2018,
visto il D.L. 402/2017 relativo alla definizione degli standard, dei requisiti e degli indicatori di attività formativa-assistenziale di area sanitaria ai sensi dell’art. 3 comma 3 del D.I. n. 68/2015, tenuto conto della necessità di garantire un adeguato numero di posti per i corsi di laurea in medicina e chirurgia e per le specializzazioni di area medica, ai fini della soddisfazione dei bisogni del SSN, tenuto conto che il processo di accreditamento definitivo e provvisorio delle Scuole consente oggi di garantire un potenziale formativo pari a circa 9.300 posti per gli specializzandi, che appare sufficiente per soddisfare le necessità del SSN, tenuto conto altresì che tale potenziale formativo venga consolidato e stabilizzato in termini prospettici,
chiede al Governo, ed al competente MIUR, di voler valutare le seguenti proposte, approvate all’unanimità dall’Assemblea della CRUI:
1. disponibilità del sistema universitario ad aumentare progressivamente l’offerta formativa da parte degli Atenei dagli attuali 9.800 fino ad un massimo di 15.000 posti per anno, anche a fronte di opportuni investimenti per l’adeguamento strutturale e di docenza dei corsi;
2. necessità di mantenere all’interno del sistema universitario la formazione specialistica dei medici, non essendo necessari canali alternativi;
3. impegno a valorizzare all’interno delle Scuole di specializzazione istituite l’attivazione della rete formativa e la piena utilizzazione degli ospedali del SSN in essa ricompresi, prevedendone la obbligatoria utilizzazione per la frequenza dei medici in misura congrua rispetto al potenziale di attività messo a disposizione delle Scuole da parte degli ospedali;
4. necessità di rivalutazione dei requisiti relativi al raggiungimento/mantenimento delle soglie scientifiche da parte dei docenti, rapportandole alla fascia di appartenenza e non alla fascia superiore;
5. possibilità di consentire il conteggio, all’interno del requisito di necessaria presenza all’interno del corpo docente di almeno due professori di ruolo del ssd specifico della Scuola, anche dei ricercatori di tipo B in possesso di abilitazione scientifica nazionale;
6. previsione di consentire l’istituzione di Scuole interateneo, come peraltro già possibile per gli altri corsi di studio universitari;
7. impegno a garantire un numero di contratti di formazione specialistica, a partire dai 6.800 attuali, che sia pari ai 9.300 presenti nella potenzialità formativa dell’Università, anche tramite l’attivazione di borse su fondi regionali. “