Europa Balcanica
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Iniziative CRUI
Nell'ambito della cooperazione interuniversitaria nell'area Balcanica la CRUI, in occasione della Prima Conferenza dei rettori delle università balcaniche organizzata dall'Ambasciata d'Italia a Tirana, ha siglato un accordo quadro di collaborazione con l'omologa conferenza albanese (KRUSH), per promuovere attività congiunte tra le Università dei due Paesi volte a far crescere i sistemi e implementare i principi del Processo di Bologna.
Il contesto europeo
L'avvicinamento della regione Balcanica alle strutture dell'Unione Europea rappresenta una priorità strategica per lo sviluppo in quell'area dei processi di pacificazione e democratizzazione. In questo quadro l'Italia, data la vicinanza geografica, svolge un ruolo decisivo per la promozione delle riforme necessarie alla modernizzazione dei Paesi dei Balcani occidentali. Due iniziative chiave hanno lo scopo di agevolare questo processo: l'Iniziativa Adriatico-Ionica (AII) e l'Iniziativa Centro Europea (CEI).
La IAI nasce con la Conferenza per lo Sviluppo e la Sicurezza dell'Adriatico, svoltasi ad Ancona nel maggio 2000 con la partecipazione di Italia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia e Slovenia (oggi comprende anche la Serbia-Montenegro). Al termine della Conferenza i Ministri degli Esteri dei Paesi partecipanti hanno sottoscritto, alla presenza della Commissione Europea, la Dichiarazione di Ancona , nella quale si sottolinea come il rafforzamento della cooperazione regionale possa contribuire a promuovere la stabilità politica ed economica, costituendo in tal modo una solida base per il processo di integrazione europea.
Le attività dell'Iniziativa si articolano in sei Tavole Rotonde che coprono settori cruciali per lo sviluppo e la sicurezza del bacino adriatico-ionico, tra cui spiccano anche quella dedicata alla cultura e quella che si occupa di cooperazione interuniversitaria (le altre quattro sono: lotta alla criminalità organizzata, economia-turismo-cooperazione fra PMI, ambiente, trasporti e comunicazioni marittime).
CEI , in origine denominata Iniziativa Quadrilaterale, prende vita con l'accordo firmato a Budapest nel novembre del 1989 dai Ministri degli Esteri di quattro Paesi: Italia, Austria, Jugoslavia e Ungheria. Scopo dell'Iniziativa era quello di dare una prima risposta, da parte di alcuni Paesi occidentali, alla richiesta di alcuni Paesi dell'ex area di influenza sovietica di avvicinarsi all'Europa occidentale. Nel corso degli anni il CEI si è allargata fino a comprendere gli attuali 17 membri: Albania, Austria, Bielorussia, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Italia, Moldova, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Serbia e Montenegro, Slovacchia, Slovenia, Ucraina, Ungheria.
Oggi gli obiettivi principali del CEI sono:
il rafforzamento la cooperazione tra i paesi membri;
il sostegno al processo di trasformazione economica, sociale e legislativa dei paesi membri in transizione; il consolidamento della partecipazione di tutti i paesi membri al processo di integrazione europea.
Lo scenario accademico
La crescita della cooperazione interuniversitaria con l'area balcanica è legata allo sviluppo delle reti accademiche come il network UniAdrion , nato su iniziativa delle Università di Bologna e di Ancona con lo scopo di creare un legame permanente tra le Università e i Centri di Ricerca nelle regione Adriatico-Ionica. Le basi per la nascita di UniAdrion erano state poste in occasione della Conferenza di Ancona - "Sviluppo e Sicurezza nella regione Adriatico-Ionica" - del maggio 2000, mentre la Carta Fondativa del Network è stata firmata in occasione della Conferenza Internazionale di Ravenna del dicembre 2000, intitolata "La cultura come un ponte - La cooperazione interuniversitaria nel bacino Adriatico-Ionico".
Il Network universitario UniAdrion è costituito da una rete telematica - sorta nel primo triennio di attività (2002-2004) - che unisce i sette Focal Points che hanno sede in Atenei di ciascuno dei Paesi che fanno parte della rete (Albania, Bosnia-Herzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Serbia-Montenegro e Slovenia). Obiettivo strategico dell'iniziativa è l'avvio, attraverso l'impegno congiunto delle Università, di progetti didattici e di ricerca dedicati alla conservazione del patrimonio culturale comune, alla salvaguardia ambientale e allo sviluppo sostenibile, al turismo culturale e alla promozione degli scambi commerciali, nell'ottica dell'allargamento dell'Unione Europea. Dall'anno accademico corrente (2005-06) sono operative le attività didattiche della rete.
Figlia dell'iniziativa InCE è invece la rete interuniversitaria CEI University Network , lanciata da un'idea italiana durante il Summit InCE dei Capi di Governo tenutosi a Trieste nel 2001, e divenuta operativa in occasione del successivo Summit di Varsavia del 2003, che ha visto l'approvazione della sua Carta fondativa.
Nata con l'obiettivo di favorire l'avvicinamento dei paesi dell'Europa centro-orientale all'UE, la CEI oggi sviluppa e organizza corsi di dottorato, master, seminari e workshop di livello post lauream nelle seguenti aree: Economia; Infrastrutture e trasporti; Sviluppo regionale e Pianificazione urbana; Pubblica amministrazione e modelli di governance; ICT; Ambiente. Fanno parte del Network CEI tutti i 17 paesi aderenti all'InCE. La segreteria esecutiva della CEI ha sede presso l'Università di Trieste (scelta per la sua posizione strategica a cavallo tra Est e Ovest europeo) che offre supporto amministrativo e finanziario al Network. Anche l'EUA dedica costante attenzione all'area balcanica , nell'ottica dell'implementazione delle riforme del sistema dell'istruzione superiore previste dal processo di Bologna, di cui anche i Paesi di questa Regione fanno parte dal 2003.