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Per orientare le tecnologie è necessaria la formazione interdisciplinare

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«Abbiamo sempre più bisogno di profili altamente specializzati, ma al contempo di competenze interdisciplinari capaci di interpretare e orientare le tecnologie». Gianluigi Greco, coordinatore della Commissione ICT della CRUI e Rettore dell’università della Calabria ha ricordato il ruolo cruciale dell’università nella transizione digitale.

Delegato a intervenire dalla presidente Ramaciotti agli “Stati generali del digitale nella cultura”, Greco ha presentato numerosi esempi di tecnologie che possono essere impiegate nel mondo dei beni culturali, sottolineando la necessità di promuovere un approccio sistemico alla gestione e condivisione del patrimonio informativo. Ampio spazio è stato poi dedicato al tema della formazione e delle competenze, uno degli assi strategici per la CRUI. L’Italia, ha ricordato Greco, è l’unico Paese con una strategia nazionale per l’Intelligenza Artificiale che prevede un verticale specifico sulla formazione.

Significativa la chiosa finale sulle macchine come strumenti empatici, tema sollevato da studi recenti. Per Greco questo dato deve spingere università e istituzioni a rafforzare il ruolo delle competenze sociali e relazionali: «Non possiamo delegare all’IA dimensioni che dovrebbero restare pienamente umane. Anche l’empatia va costruita, dai banchi di scuola fino alle università: non è un valore accessorio, ma un tratto distintivo della nostra capacità di orientare le tecnologie verso il bene comune».

Gli “Stati generali del digitale nella cultura” si sono tenuti presso l’Auditorium della Biblioteca nazionale centrale di Roma. Un appuntamento di grande rilevanza, promosso dal Ministero della Cultura e dall’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library. La scelta della maggiore istituzione bibliotecaria del Paese come sede dell’evento sottolinea il valore simbolico e strategico dell’iniziativa, svoltasi in due giornate, durante le quali si è riunito, per la prima volta, l’intero ecosistema nazionale impegnato nella trasformazione digitale del patrimonio culturale. Il tema scelto, “Connettere patrimoni, costruire futuri”, traccia la rotta: connettere i patrimoni significa armonizzare linguaggi, rendere interoperabili i sistemi, condividere standard e progettare servizi accessibili. È un’azione culturale e amministrativa che riconosce il patrimonio come responsabilità collettiva e che, grazie al digitale, può renderlo più vicino ai cittadini.

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