Albrecht Benno - Rettore Università Iuav di Venezia

Resoconto del 19 febbraio

Dopo la consegna delle medaglie-ricordo della CRUI ai Rettori che hanno lasciato la carica nel corso del 2014 e l’approvazione all’unanimità del verbale della seduta precedente, il Presidente passa alle comunicazioni, facendo un breve resoconto dell’incontro avuto con il Presidente del Consiglio in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Torino, nel corso del quale il Presidente Renzi ha ribadito che la CRUI costituisce il punto di riferimento del sistema universitario.

Il Presidente comunica inoltre che il prossimo 16-17 aprile si terrà ad Anversa l’Assemblea Generale dell’EUA, nel corso della quale si procederà all’elezione di 5 componenti del Board.

Situazione normativa e provvedimenti in corso - Dopo ampia ed approfondita discussione l’Assemblea approva la seguente lettera da inviare al Ministro Giannini:

“Per un'Università più giovane e più europea -
Caro Ministro Giannini,
apprendiamo con piacere l’attenzione da lei recentemente rivolta alla stesura delle nuove procedure di abilitazione, così come la riflessione sui requisiti di accreditamento dei corsi di studio, in particolare per le Università non statali. D’altro lato non le nascondiamo la nostra preoccupazione per i crescenti adempimenti normativi e burocratici che al-lontanano sempre più l’Università italiana dalle buone pratiche europee e azzerano i già ridotti margini di autonomia.
Relativamente all’FFO, ci auguriamo che le importanti novità dello scorso anno (incluse quelle inerenti il turnover) spieghino il ritardo con il quale si è proceduto alla sua comunicazione agli Atenei, avvenuta solo verso la fine dell’esercizio di riferimento. Analogamente per il turnover.
Auspichiamo che in questo nuovo anno gli Atenei possano trovare un riscontro più ordinato temporalmente, almeno degli aspetti che sono essenziali per la gestione. Sul turnover, la ringraziamo delle anticipa-zioni sull’imminente DPCM che vorremmo vedere come inversione di tendenza rispetto al passato.
Riteniamo, inoltre, corretto rilevare alcuni elementi che le potranno es-sere utili per i prossimi adempimenti.
In generale e in primo luogo crediamo che sia necessario conoscere subito l’entità complessiva dell’FFO 2015 rispetto al 2014 e a parità di perimetro. Il ripristino dei 150 mln di euro in Legge di Stabilità è impor-tante ma è altresì chiaro che una eventuale ulteriore riduzione dell’FFO minerebbe alla radice il processo che conduce a una distribuzione più equa e alla crescita del peso della quota premiale. La percentuale di FFO ormai attribuita sulle performance è, infatti, tra i primi posti nel confronto europeo dove i livelli di finanziamento sono peraltro molto maggiori.
In secondo luogo una riflessione sul modello dei costi standard e sul periodo della sua messa a regime si rendono indispensabili. Due sono gli elementi essenziali:
- riflettere sulla struttura del modello: la definitiva affermazione del modello dei costi standard richiede la massima chiarezza sui parametri utilizzati e sugli effetti di particolari scelte;
- stabilire un transitorio sostenibile per gli Atenei: la durata del periodo per la messa a regime è associata al valore dell’FFO. Il sentiero può essere accettabile per gli Atenei e, insieme, sostenibile solo se l’FFO ritorna sui valori del 2009 e si recuperano i tagli passati (anche per gli Atenei non statali).
Inoltre, il recupero dei tagli all’FFO sia funzionale agli obiettivi di ringiovanimento del corpo docente, selezionato secondo std internazionali, di pieno diritto allo studio, di maggiore sinergie con il sistema economi-co affinché l'Università si ponga a tutti gli effetti come un volano dello sviluppo sociale ed economico.
Nello specifico, con riferimento all’FFO per l’anno in corso, si propone:
1) di applicare i costi std fino a un massimo del 30% della quota base;
2) una messa a regime del modello subordinata al progressivo recupero dei tagli all’FFO avvenuti a partire dal 2009 (oltre 800 mln!) e alla verifica circa le criticità del modello;
3) di innalzare la quota premiale non oltre il 20%; la VQR affida la valutazione al periodo 2004-2010, molto distante dall'anno in corso;
4) di riflettere sulla necessità di inserire anche parametri volti a premiare la qualità della didattica degli Atenei (ad esempio il numero di crediti conseguiti dagli studenti);
5) di fare in modo che l’FFO, se costante rispetto al 2014, si possa muovere entro un corridoio di sostenibilità (anche triennale). La nostra proposta è -2% di massima perdita e +4% di massimo guadagno per un singolo Ateneo.
Con riferimento al turnover si propone:
1) il ripristino almeno del 100% a livello aggregato: continua infatti a ridursi il numero di ricercatori e non ci sono più professori con meno di 40 anni (la nostra proposta è quella del finanziamento di un Piano Giovani Ricercatori);
2) un valore minimo di turnover in capo ai singoli Atenei crescente al crescere del valore aggregato. Il 30% relativo al 2015 sia quindi crescente negli anni successivi;
3) una modifica delle condizioni di partecipazione ai bandi per ricercatore cosiddetto di tipo b che non escluda come ora una parte importante di giovani ricercatori e che preceda una riflessione a tutto tondo sulle condizioni di accesso all'Università dei giovani riducendo i tempi, oggi su livelli davvero patologici
Serve inoltre una drastica semplificazione del quadro normativo (la nostra proposta di scrittura di un “Testo Unico”) e il riconoscimento delle specificità degli Atenei non statali in materia di adempimenti.
Auspicando che lei possa trovare utile queste riflessioni e queste pro-poste l’occasione è gradita per porgere i saluti più cordiali.”

Società partecipate delle istituzioni universitarie - L’Assemblea prende in esame il documento predisposto dal Rettore Uricchio sulle società partecipate universitarie, ritenendolo un utile modello che le università potranno adottare in vista delle scadenze previste dalle norme vigenti.</di>
Pertanto la disciplina in materia di partecipate pubbliche, estesa in modo quasi inatteso alle istituzioni universitarie, rischia di dar luogo a conseguenze probabilmente non valutate in sede di estensione della disciplina (peraltro avvenuta solo nel corso del dibattito parlamentare avente ad oggetto l’approvazione della legge di stabilità).
Per evitare di vanificare gli sforzi in corso da parte degli Atenei per contribuire alla ripresa economica del Paese, si rende quindi necessario un chiarimento che sottragga gli spin-off e le start- up accademiche dalla riorganizzazione degli assetti partecipativi per il contributo che esse possono dare all’innovazione e al trasferimento tecnologico. Analogamente, appare opportuno escludere dalla presente disciplina partecipazioni in fondazioni universitarie, consorzi e soggetti giuridici analoghi aventi finalità connesse alla missione universitaria ove l’apporto all’attività corrente abbia natura non finanziaria e quindi non abbia alcun impatto economico sui bilanci delle università stesse.”

Varie, eventuali e sopraggiunte - Con riferimento al riordino degli ordinamenti didattici delle Scuole di Specializzazione dell’area medica 2014-2015 e in relazione alla particolare ristrettezza dei tempi a disposizione per adempiere alle previste procedure di approvazione degli ordinamenti e di rilevamento delle eventuali opzioni verso gli ordinamenti riordinati, l’Assemblea ritiene opportuno chiedere al MIUR il differimento al 15 aprile dei termini fissati, onde consentire agli Atenei il puntuale assolvimento dei plurimi passaggi procedurali.

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